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  • Giulia Resta

Aprile, donne in festa!



"Venus Verticodia", Dante Gabriel Rossetti. Olio su tela (www.commons.wikimedia.org)


Nell’antico calendario romano, aprile (in latino “aprilis”) era il secondo mese dell’anno, dopo marzo.

Alcune teorie sostengono che il nome aprile derivi dall’etrusco “Apro” che deriva a sua volta dal greco “Aphrodite”, la dea dell’amore a cui anticamente questo mese era dedicato; altri invece ritengono che il nome derivi dal latino “aperire”, cioè aprire, celebrando quindi l’arrivo della primavera e i fiori che si schiudono. Per i Romani aprile era un mese di grandi festeggiamenti e decisamente importante: essi salutavano il periodo invernale e accoglievano aprile con rituali legati al risveglio della natura, la Madre Terra.


Aprile era indubbiamente un mese dedicato alle donne e alla divinità femminili e ne sono testimonianza le molte festività a loro dedicate. Come ad esempio i Veneralia, in onore di Venere Verticodia (colei che apre i cuori) celebrata il 1° aprile, giorno dell’anniversario della fondazione del Tempio di Venere. Dal 4 al 10 aprile si festeggiavano i Megalesia, festività in onore di Cibele, la Grande Madre, simbolo della forza creatrice e distruttrice della natura, mentre il 12 aprile iniziavano i festeggiamenti dei Cerealia, festività in onore di Cerere, dea della terra e della fertilità. Il 15 aprile si celebravano invece i Fordicidia, festività dedicata a Tellus, antica dea della terra, che con il tempo viene associata a Cerere, fino a fondersi completamente con lei: i Fordicidia e i Cerealia fanno entrambe parte delle feste del ciclo agrario celebrato ad aprile. Il 21 aprile si celebravano i Palilia, festività in onore di Pale, protettrice degli allevatori e del bestiame; si concludeva il mese festeggiando i Floralia, festività in onore della dea Flora, protettrice dei cereali e delle piante utili all’alimentazione.


Ad aprile ricorreva anche un altro importante evento: il Natale di Roma. Infatti, secondo la leggenda narrata da Varrone, il 21 aprile 753 a.C. Romolo tracciò i confini della città eterna: a partire da questa data viene calcolata la cronologia romana con la locuzione “Ab Urbe Condita”, che significa “a partire dalla fondazione della città”.

 

Bibliografia

J. Carcopino, “la vita quotidiana a Roma”, Laterza 2005

R. Del Ponte, “La religione dei Romani”, Rusconi Libri 1992

G. Dumézeil, “La religione romana arcaica”, Rizzoli 2001


Sitografia

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