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Giulia Resta

La Pinacoteca di Brera

La Pinacoteca di Brera, primo museo di Milano, galleria nazionale d’arte antica e moderna, è una delle gallerie d’arte più importanti al mondo

Cortile della Pinacoteca di Brera. Wikimedia Commons.


La Pinacoteca di Brera si trova oggi nell’omonimo edificio in Via Brera a Milano, Palazzo Brera appunto, sorto su un antico convento trecentesco dell’ordine degli Umiliati e successivamente appartenente ai Gesuiti che vi stabilirono una scuola. A seguito dello scioglimento dei Gesuiti nel 1773 il Palazzo divenne di proprietà dello Stato e fu necessario costruire un edificio più ampio e nuovo: i lavori furono affidati inizialmente all’architetto Francesco Maria Rechini e proseguirono con la guida di Giuseppe Piermarini, uno dei principali architetti neoclassici italiani.


Una volta divenuto proprietà dello Stato, Maria Teresa d’Austria volle rendere il palazzo la sede di alcuni istituti culturali della città: l’Accademia di Belle Arti, ateneo pubblico, una delle scuole più antiche d’Italia; l’Istituto Lombardo di Scienze e Lettere, istituito con il compito di raccogliere le scoperte e perfezionare le arti e le scienze; la Biblioteca Nazionale Braidense, tra le maggiori biblioteche pubbliche italiane; l’Osservatorio Astronomico, la più antica istituzione scientifica di Milano; l’Orto Botanico, una piccola oasi di pace nel cuore di Milano.


La Pinacoteca di Brera fu istituita nel 1809, sebbene la prima serie eterogenea di opere esistesse dal 1776. La collezione diventò un museo per volere di Napoleone Bonaparte, quando Milano divenne capitale del Regno d’Italia, con l’intenzione di esporre i dipinti più importanti di tutti i territori conquistati dall’esercito francese. Nei primi anni dell’Ottocento vi confluirono dipinti requisiti da chiese e conventi lombardi, anche a seguito della soppressione di molti ordini religiosi: questo spiega la prevalenza di dipinti sacri, spesso di grande formato.


“Il Bacio” di Francesco Hayes. Olio su tela, 1859. Pinacoteca di Brera (foto G. Resta).


Considerato il primo museo di Milano, una delle gallerie più importanti al mondo e tra le più belle collezioni d’arte in Italia, la Pinacoteca espone una delle più celebri collezioni di pittura in Italia e ospita alcuni dei più prestigiosi dipinti antichi e moderni e alcune importanti sculture di artisti italiani del ventunesimo secolo.


Il percorso espositivo è suddiviso in varie sale dedicate a diversi periodi storici: la pittura gotica e tardo gotica; la pittura veneta del Quattrocento e Cinquecento, dove spiccano le opere di Giovanni Bellini, Andrea Mantegna e Tintoretto; la pittura lombarda del Quattrocento e Cinquecento, con Vincenzo Foppa, Bernardino Luini, Bramantino e Donato Bramante; il rinascimento ferrarese, emiliano e marchigiano; la cultura figurativa di Urbino con i suoi protagonisti Piero della Francesca, Raffaello e Bramante; la pittura dell’Italia centrale del Cinquecento e Seicento; Caravaggio e il Seicento lombardo; il Settecento, con le grandi tele della scuola tardo barocca e neoclassica; l’Ottocento, in particolare il Bacio di Hayez; il Novecento, tra cui Carlo Carrà, Amedeo Modigliani, Mario Sironi.


Tra gli artisti esposti nella Pinacoteca troviamo Andrea Mantegna, Giovanni Bellini, Tintoretto, Bramantino, Piero della Francesca, Raffaello Sanzio, Caravaggio, Giambattista Tiepolo.


E per citare alcune delle opere più importanti: “Cristo morto nel sepolcro e tre dolenti” di Andrea Mantegna, “Sposalizio della Vergine” di Raffaello Sanzio, “Cena in Emmaus” di Caravaggio, “Vergine con il bambino, angeli e Santi” di Piero della Francesca, “Il bacio” di Francesco Hayez.


“Cristo morto nel sepolcro e tre dolenti” di Andrea Mantegna. Tempera su tela, 1483 circa. Pinacoteca di Brera (foto G. Resta).


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