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  • Giulia Resta

Paul Cézanne. The Greatest Painters of the World

Paul Cézanne, pittore post impressionista, ritenuto il padre della pittura moderna

“La montagne Saint-Victoire au grand pin” di Paul Cézanne (1887 circa). The Courtauld Gallery, London (Samuel Courtauld Trust)


“The Greatest Painters of the World” è una serie tv diretta dal regista Jacques Vichet, disponibile su Netflix, che ripercorre la vita di alcuni pittori di fama mondiale. Uno degli episodi della serie tv è dedicato a Paul Cézanne, figura cardine della storia dell’arte, pittore post impressionista che a inizio Novecento ha costruito un ponte tra impressionismo e cubismo.

 

Il documentario esplora la vita e analizza le opere di Cézanne attraverso le parole di alcuni esperti che, partendo proprio dall’analisi dei suoi capolavori, ci aiutano a comprendere la sua arte: Françoise Chatillon-Pierron (Chef du département de la programmation - Musée de l’Orangerie), Bruno Ely (Conservateur en chef - Musée Granet - Aix en Provence), Xavier Rey (Conservateur du patrimoine - Musée d’Orsay).

 

Paul Cézanne fu uno dei protagonisti del post impressionismo europeo, insieme a Vincent Van Gogh, ed è oggi ritenuto dalla critica il padre della pittura moderna, fonte di ispirazione per artisti come Picasso, Braque e Modigliani. È una vera e propria figura di passaggio dall’impressionismo al cubismo: pur essendo amico di molti impressionisti, si distacca dal loro pensiero e dalla loro pittura, gettando le basi per il cubismo e più in generale per l’arte del XX secolo.

 

La sua è una pittura metodica e riflessiva: enfatizzava le forme geometriche, non desiderava dipingere ciò che l’occhio vede come facevano gli impressionisti, ma prediligeva una costruzione logica e strutturale del soggetto scelto. Il suo stile è quindi caratterizzato dall’enfasi posta sulle forme geometriche, dall’audace uso del colore, dalla costante ricerca della perfezione.

 

I suoi soggetti preferiti sono i paesaggi, le nature morte e i ritratti. Cézanne fu indubbiamente un paesaggista e prediligeva soprattutto i panorami provenzali, in particolar modo la montagna Sainte-Victoire, l’emblema della sua arte, uno dei temi principali dei suoi dipinti. Cézanne la raffigurò 40 volte nei suoi dipinti e quasi 80 nei disegni e negli acquarelli. Anche le nature morte sono sicuramente uno dei temi a lui più cari poiché lo misero in contatto con i suoi predecessori, pur rimanendo per lui un genere minore. E infine i ritratti: prediligeva i membri della sua famiglia, essendo lui molto legato alla famiglia d’origine, e in particolare alla figura paterna.

 

Il docu-film è un viaggio tra le opere più importanti del pittore, prima in Provenza, nella città di Aix-en-Provence, dove studia e si approccia alla pittura, poi a Parigi, dove conosce e incontra Pissarro, Renoir e Manet, e dove sviluppa e perfeziona la sua arte e la sua tecnica, e poi di nuovo ad Aix-en-Provence, dove passa gli ultimi anni della sua vita.

Durante gli anni a Parigi si lega inevitabilmente al movimento impressionista, che per lui fu sicuramente molto importante, ma col tempo emerge comunque la sua personalità e la sua idea di arte: personaggio ricco e complesso, vive la pittura come un duro lavoro, solitario e alle volte quasi spiacevole, mantiene sempre un piede nella tradizione e uno nella modernità, fonda la sua arte sulla ricerca dell’equilibrio e del disequilibrio. Cézanne introduce inoltre l’idea che la pittura ha una sola vocazione, e cioè la pittura stessa, ed è proprio questo il motivo per cui è ritenuto il padre fondatore dell’arte moderna.

 

Nella pittura ci sono due cose: l’occhio e il cervello, ed entrambe devono aiutarsi tra loro
(Paul Cézanne)

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