Sovversivo e dall’animo ribelle, street artist, writer e attivista politico britannico, Banksy è uno degli artisti contemporanei più famosi al mondo
"Rage, the Flower Thrower", Banksy. Wikimedia Commons.
“Banksy. L’arte della ribellione” (titolo originale: Banksy and the rise of outlaw art) è un documentario del 2020 diretto da Elio Espana, distribuito da Adler Entertainment e prodotto da Spiritlevel Cinema, dedicato a uno dei più famosi e importanti esponenti della street art, Banksy.
Il docu-film analizza l’artista a 360 gradi esplorando i riferimenti culturali dell’artista, indagando sulla sua misteriosa identità e utilizzando l’artista stesso per delineare una sintesi sulla storia dell’Inghilterra dal punto di vista sociale, politico e culturale. Per la prima volta viene raccontata la storia completa della carriera di Banksy, dalle sue origini, in una sottocultura criminale, ai primi lavori come giovane artista underground, fino a diventare l’artista più famoso del ventunesimo secolo e il leader di un movimento artistico rivoluzionario.
Artista e writer britannico, Banksy è considerato uno dei maggiori esponenti della street art ed è stato definito il “guerrilla street artist”. Nonostante la sua identità sia tutt’ora sconosciuta, è uno degli artisti più famosi al mondo. Le sue opere sono principalmente a sfondo satirico e ironico, anticonformiste, incisive e rivoluzionarie, realizzate in modo diretto e semplice, e riguardano principalmente argomenti come la politica, la cultura e l’etica. Nelle sue opere ha trattato temi come la manipolazione mediatica, l’omologazione, le atrocità della guerra, l’inquinamento, lo sfruttamento minorile, la violenza, il maltrattamento degli animali. Tra le opere più importanti sicuramente troviamo “No ball games”, “Falling Shopper”, “Girl with balloon”, “Madonna con la pistola”. Ciò che accomuna tutte le sue opere è la capacità di far riflettere sulla società e sul mondo in cui viviamo: i suoi lavori sono diventati delle vere e proprie icone del contemporaneo.
"Girl with Balloon", Banksy. Wikimedia Commons.
Il film, che ripercorre tutta la storia di Banksy, è un viaggio ricco di inedite curiosità sull’artista, raccontato attraverso la voce diretta di protagonisti che hanno vissuto quel periodo storico e hanno lavorato a stretto contatto con Banksy. Tra i protagonisti intervistati nella pellicola troviamo Steve Lazarides, promotore d’arte ed ex braccio destro di Banksy, Ben Eine, artista di fama mondiale e uno dei collaboratori più stretti di Banksy, John Nation, colui che ha gestito il progetto di graffiti da cui è partita la storia artistica di Banksy, e i famosi street artist Risk, Felix “Fix” Braun, KET & Scape, oltre che diversi esperti e critici d’arte.
Con la sua forma d’arte fortemente politicizzata, Banksy ha creato un vero e proprio movimento innovatore, una corrente di pensiero in grado di superare barriere e confini. Il suo profilo da attivista sociale, l’utilizzo della tecnica dello stencil e il graffitismo lo rendono un comunicatore universale e rivoluzionario.
Queste le parole del regista Elio Espana:
“Penso che esistano molte idee sbagliate su Banksy, e il suo anonimato ha molto a che fare con questo. Le persone non pensano a Banksy come a un artista di graffiti, non lo è più, ma le sue origini provengono assolutamente da quel mondo. La sua arte non si estranea dal contesto, lui è il frutto del suo background a Bristol e della cultura e della politica di questo tempo, un periodo particolarmente tumultuoso, ma anche elettrizzante. Ha fatto parte del mondo dei graffiti, è stato un pioniere della street art insieme a un certo numero di altre figure importanti, ma Banksy ha completamente cambiato il modo in cui l’opera d’arte viene esposta e venduta. Credo che comprendendo la sua storia si otterrà anche una comprensione molto più profonda del suo lavoro”.
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