Aliano, Castronuovo Sant’Andrea, Moliterno e Montemurro: paesi, poesia e musei in rete nella terra di Leonardo Sinisgalli
Noi percorremmo tutto il paese nell’ora che tornano gli asini col carico di legna dalle cime profumate della Serra. Raspavano le orecchie pelose contro le grezze muraglie delle case, e tinniva, attaccata al collo, la campanella della capretta che il vecchio trascina al buio come un cane. Qualcuno ci disse buona notte seduto davanti alla porta. Le strade sono così strette e gli arredi stanno così addossati alle soglie che noi sentimmo friggere, al nascere della luna, i peperoni calati nell’olio. Tu eri molto colpita dal colore delle montagne. “Foreste sono state sotto il mare per millenni”. “Quaggiù anche i sassi sembrano vizzi, anche le foglie hanno qualcosa di frusto”. Uscivano dagli usci le donne coi tizzi accesi. “Nei nostri paesi il sole cade a precipizio, la notte è nei rintocchi della campana di mezzogiorno”. I cavalli tossivano di ritorno dall’abbeverata, i cani s’infilavano tra le porte: noi eravamo soli a pestare la cenere dell’aria. “Pare che tutta la gente a quest’ora torni a dormire sottoterra e poi risusciti ogni giorno alla vita”. La strada era senza rumori, come di cenci, scolorita. Da una casa serrata il caprone della tribù starnutiva dentro il letto di Margherita. “Entriamo in casa dei nonni dove mia zia e mio zio hanno sempre una buona cosa conservata per me”. Ci sediamo in cucina e guardiamo l’incantevole famiglia delle chiavi appese al muro: la piccola chiave dell’orto, la chiave gigantesca della cantina che ha più di cent’anni. “Mio nonno sapeva col fischio delle chiavi quietare il pianto dei nipoti”. Ecco la chiave argentea della conigliera, e le lucerne, i lumi, i lucignoli, ingranditi sui muri guardo i profili dei miei parenti e le immense ombre delle mosche che strisciano come topi sulle pareti “Cosima Diesbach, mia nonna, aveva girato il mondo” “I miei avi hanno forse conosciuto l’Atlantide”. Domenico passa di sera a chiudere le chiese, a sprangare il cancello dei morti. “Raccontavano a noi ragazzi ch’egli parlava con la civetta, sui tetti, lassù. Ha le orecchie mangiate, il campanaro, ha il sonno duro. Per vestire i defunti (non c’è nessuno più abile di lui) bisognava chiamarlo lunghe ore nel cuore della notte e fischiare forte nelle chiavi”. Domenico è lì che strofina uno zolfanello ai pantaloni, fuma la pipa assorto sulla ripa del valico dove una lontana sera vidi poggiare la bara del Cristo morto, alla ringhiera. Giù nella valle Crescenzio aizza la mula zoppa. “Io ho buttato le redini sulla groppa”.
(Leonardo Sinisgalli, “Paese”)
Leonardo Sinisgalli (Montemurro 1908 – Roma 1981), poeta dei paesaggi lucani, apre questa breve riflessione sull’importanza del patrimonio culturale della Basilicata, sorprendente regione che tenta di uscire dalla perifericità geografica – che l’ha finora senz’altro isolata ma anche preservata in tutta la sua struggente bellezza – con importanti iniziative culturali tese a mettere in evidenza l’unicità della sua eredità culturale. Su una di queste, in particolare, mi preme porre l’attenzione a distanza di qualche anno perché sembra ispirata dal motto universale “l’unione fa la forza”: infatti, in vista di “Matera Capitale Europea della Cultura per il 2019”, ormai tre anni orsono, è nata una rete di quattro piccoli ma vivacissimi comuni lucani – Aliano (MT), Castronuovo Sant’Andrea (PZ), Moliterno (PZ) e Montemurro (PZ) – compresi tra il Parco del Pollino e il Parco dell’Appennino lucano, che insieme non raggiungono gli 8.000 abitanti, ma che sorgono su un territorio in cui vivono oltre 100.000 persone, dislocate fra le ventiquattro comunità del versante lucano del Pollino e le ventinove dell’Appennino.
Da questa collaborazione, consolidata da intenti culturali comuni, è scaturito il Sistema dei Musei e dei Beni Culturali ACAMM (acronimo dei nomi dei comuni coinvolti), il cui obiettivo è quello di operare in una logica sinergica di sistema che valorizzi il patrimonio esistente sul territorio – fatto di pinacoteche, siti archeologici, biblioteche, centri di documentazione, fondazioni – facendolo conoscere ai turisti e agli stessi abitanti.
Si tratta di realtà finora poco conosciute ma che, recentemente, hanno conquistato una credibilità crescente anche a livello nazionale, proprio per la qualità degli eventi culturali proposti. Tutto ciò appare evidente dal programma comune elaborato per il 2017 che vede protagonisti i luoghi della cultura di Aliano (Pinacoteca, Parco Letterario “Carlo Levi”, Museo “Paul Russotto”), Castronuovo Sant’Andrea (MIG - Museo Internazionale della Grafica, Biblioteca Comunale “Alessandro Appella”, Museo Atelier “Guido Strazza”, Museo Atelier “Kengiro Azuma”, Museo Internazionale del Presepio “Vanni Scheiwiller”), Moliterno (MAM - Musei Aiello di Moliterno) e Montemurro (Fondazione Leonardo Sinisgalli e Casa delle Muse). Un palinsesto che punta a consolidare un’azione culturale e turistica integrata e di altissimo livello in cui si va dalle mostre su Carlo Levi, Mimmo Paladino, Pericle Fazzini e Sol Lewitt all’Omaggio a Fernanda Pivano, dal Festival “La Luna e i calanchi” al concerto per Rino Gaetano, fino alle feste più popolari come quella degli Innamorati e il Natale lucano in cui le realtà culturali di questi paesi si fanno teatro di eventi in cui l’antico e il contemporaneo si fondono e confondono.
Le iniziative proposte, legate al territorio ma al contempo di respiro europeo, sono sostenute da una intensa attività didattica nelle scuole e mettono in luce la capacità progettuale e la vocazione comunicativa dei musei, resi finalmente luogo d’incontro e di interazione sociale. Il motivo per cui mi piace riproporre all’attenzione dei lettori più attenti questo felice esperimento è il silenzio calatovi sopra con il Covid 19. Questo breve appunto vuole, quindi, essere da stimolo ed esortazione a riprendere, il prima possibile, un’attività culturale di altissimo livello, in linea con le aspettative dei pubblici più sofisticati e appassionati.
Sitografia
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