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Giulia Resta

Idi di marzo: omicidio a primavera

Storia e significato di una data simbolo, nota anche come “il Cesaricidio”


Nell’antica Roma, secondo il primo calendario romano introdotto da Romolo e composto da soli dieci mesi, marzo (dal latino Martius) era il primo mese dell’anno, dedicato a Marte, dio della guerra e dell’agricoltura. Era anche il mese in cui ci si preparava all’arrivo imminente della primavera: infatti il 15 marzo, che corrispondeva alle famose “Idi di marzo”, ne era il primo giorno e giorno di festa. I Romani non segnavano i giorni con un ordine progressivo, ma utilizzavano dei nomi che indicavano dei periodi ben precisi: le calende corrispondevano al primo giorno del mese, le none al quinto e al settimo giorno (in base alla lunghezza del mese), mentre le Idi corrispondevano alla metà del mese, che in alcuni casi era il tredicesimo giorno, mentre in altri (tra cui, appunto, il mese di marzo) il quindicesimo giorno.


La data del 15 marzo però assunse poi una valenza storica completamente diversa e sicuramente più importante: nel 44 a.C. infatti Gaio Giulio Cesare venne assassinato nel Teatro di Pompeo, a Roma. Cesare, console e dittatore della Repubblica romana, fu ucciso a pugnalate da un gruppo di senatori guidati dai celebri “Cesaricidi” Bruto e Cassio che volevano fermarne la scalata al potere, temendo la prospettiva di un accentramento del potere in mano a un solo uomo. I congiurati credevano fortemente nella repubblica e, per cultura e formazione, non concepivano una forma di potere personale. L’assassinio di Cesare non portò però ai risultati sperati, innescando una serie di eventi che condussero all’ascesa di Ottaviano, erede di Cesare, che instaurò il principato.


Nel 2011 esce il film “Le idi di marzo” diretto da George Clooney con Ryan Gosling protagonista. Il film parla di un guru della comunicazione che vuole ottenere il potere attraverso la politica, mondo perverso in cui niente è come sembra. Il film racconta e smaschera il lato nascosto e corrotto della politica americana e le malefatte del potere. È evidente e immediato il riferimento all’avvenimento storico del 44 a.C.: ora come allora tutto gira attorno al tradimento e all’ambiguo fascino del potere.

Foto: “La morte di Cesare” di Vincenzo Camuccini. Napoli, Museo di Capodimonte.

 

Bibliografia

C. Licandro, “Cesare deve morire”, Baldini - Castoldi 2022

C. McCullough, “Le idi di marzo”, Rizzoli 2004

V. M. Manfredi, “Le idi di marzo”, Mondadori 2014


Sitografia



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