Agrippina Minore, ambiziosa e carismatica imperatrice romana, madre di Nerone
“Nerone davanti al corpo di Agrippina”, dipinto di Luca Ferrari. Olio su tela (1644-1649 circa). Wikimedia Commons
Giulia Agrippina Augusta, meglio conosciuta come Agrippina Minore, è stata una delle donne più potenti dell’impero romano e una delle personalità femminili più interessanti e significative dell’età imperiale.
Donna ambiziosa, scaltra e avida di potere, Agrippina fu indiscussa protagonista della scena politica del I secolo, in particolare di un arco temporale che vide succedersi ben quattro imperatori: Tiberio, Caligola (suo fratello), Claudio (suo zio e marito) e Nerone (suo figlio).
Agrippina Minore, così chiamata per distinguerla dalla sua omonima madre, nacque il 6 novembre 15 d.C. ad Ara Ubiorum, l’odierna città tedesca di Colonia, in un accampamento militare sulle sponde del Reno.
Appartenente alla dinastia giulio-claudia, Agrippina era figlia di Germanico, nipote e figlio adottivo dell’imperatore Tiberio, e di Agrippina Maggiore, nipote di Augusto. Ebbe molti fratelli tra cui Caligola, Nerone Cesare e Druso Cesare.
L’infanzia di Agrippina fu particolarmente complicata, sconvolta da tragedie e lutti familiari: perse sia i fratelli Nerone Cesare e Druso Cesare sia entrambi i genitori per colpa di Tiberio.
Quest'ultimo, infatti, probabilmente mosso da invidia verso le conquiste di Germanico, sterminò l’intera famiglia di Agrippina e, alla sola età di 14 anni, obbligò la stessa a sposare Gneo Domizio Enobarbo, da cui ebbe suo figlio Nerone.
Nel 37 d.C. Tiberio muore e a lui succederanno prima Caligola, fratello di Agrippina, e poi Claudio, suo zio. Agrippina, donna particolarmente scaltra e astuta, sedusse e sposò Claudio, diventando così imperatrice romana e donna più potente dell’impero. Conquistò il popolo e il senato con le sue straordinarie capacità governative e riuscì a far adottare da Claudio il figlio Nerone: questo fece sì che, alla morte dell’imperatore Claudio, fu proprio Nerone a prendere il suo posto e a diventare il nuovo imperatore di Roma.
Tuttavia tra madre e figlio c’era un rapporto di amore odio. Alcuni studiosi parlano addirittura di un rapporto morboso, altri sottolineano un atteggiamento particolarmente pressante e invadente da parte di Agrippina nelle scelte e nella vita del figlio e come, di conseguenza, Nerone si sentisse oppresso dalla figura materna.
Il rapporto tra i due si incrinò definitivamente quando Nerone sposò Poppea, odiata da Agrippina. Nerone in primis tolse alla madre onori e privilegi, successivamente la allontanò da corte e infine incaricò un sicario che la uccise colpendola al ventre.
La leggenda narra che, di fronte al sicario inviato da Nerone, Agrippina disse: “Colpite al ventre che lo ha generato” e che Nerone volle andare di persona a vedere il corpo martoriato della madre.
Il personaggio di Agrippina, così controverso e significativo, è stato ampiamente notato dal mondo del cinema e della televisione ed è stato trattato a più riprese, già agli esordi del cinema muto. Infatti il primo film a lei dedicato fu “Agrippina” di Enrico Guazzoni, film muto del 1911, che vede l’imperatrice romana come assoluta protagonista della pellicola.
Tra i film invece in cui compare il suo personaggio merita sicuramente di essere citato “Mio figlio Nerone”, commedia del 1956 di Stefano Vanzina, il cui punto di forza è sicuramente il cast: Alberto Sordi è Nerone, Vittorio De Sica è Seneca, Brigitte Bardot è Poppea e Gloria Swanson è Agrippina.
Non solo film, ma anche serie tv che raccontano le vicende di questo intrigante personaggio, tra cui “The Caesar”, serie tv britannica del 1968, “I Claudius” del 1976, “A. D. – Anno Domini”, mini serie tv del 1984, e “Imperium: Nerone”, la più recente, del 2004, diretta da Paul Marcus.
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